Non esistono guerre giuste, non esistono poteri buoni

Alla radice della criminale invasione russa in Ucraina c’è il folle progetto imperialista dello Stato russo che vuole, come ha più volte fatto, sottomettere e controllare nazioni e popoli confinanti per ricostruire la Grande Russia di memoria zarista. Inevitabilmente il popolo ucraino ha dovuto decidere di resistere con ogni mezzo all’invasione  e alla distruzione delle sue città, della sua autonomia, della sua libertà. Con ogni mezzo, e quindi, anche con la resistenza armata di un popolo invaso contro un esercito invasore.

Che alla base di questa decisione “obbligata” ci sia anche una componente di spirito nazionalista è inevitabile, perché è inevitabile che un popolo aggredito pensi di trovare la forza per resistere anche appellandosi ai concetti di nazione e patria. Concetti che, secondo noi, non dovrebbero trovare alcuna giustificazione ma che, purtroppo, si fanno ampiamente strada anche fra chi era riuscito a restarne immune.

In tutto questo, altrettanto inevitabilmente, si insinuano gli interessi geopolitici, economici e finanziari dei potentati occidentali, ai quali non sembra vero poter intervenire senza scrupoli grazie alla criminale iniziativa del contendente russo. Questi interessi scellerati sono parte strutturale dell’attuale sistema che governa il globo; un sistema che si basa sullo sfruttamento selvaggio e distruttivo del pianeta, dei suoi abitanti vegetali, animali, umani sulla sopraffazione indiscriminata di molti a vantaggio di pochi, siano essi Stati, multinazionali, corporazioni o singoli individui.

Dobbiamo pretendere e costruire un nuovo sistema economico e sociale fondato sulla cooperazione e sulla convivenza pacifica tra popoli, sulla gestione orizzontale e dal basso dei bisogni e delle aspirazioni.

Da una parte si arresta chi osa scendere in piazza contro la guerra che è proibito anche solo nominare, dall’altra vediamo i civili ucraini costretti a prendere le armi per combattere, spinti anche dall’irresponsabile propaganda del proprio governo.

10, 100, 1000 obbiettori e disertori!

Dobbiamo sabotare, se possibile, i tentativi di militarizzare il dibattito e con esso le menti e l’intera società. Dobbiamo pretendere il ritiro di tutte le missioni italiane all’estero e la drastica riduzione delle spese militari perché la sicurezza si costruisce con la sanità pubblica slegata dal profitto, con l’educazione all’autodeterminazione, con reddito ed abitazioni per tutti e non con la corsa al riarmo, che non può far altro che scatenare, prima o poi, altri disastri. Dobbiamo ribellarci a quell’1% che condizione le vite delle moltitudini, con scelte scellerate di potere e interesse.

Noi siamo il 99% ed abbiamo il diritto e il dovere di opporci alla barbarie.

Esprimiamo orrore per le migliaia di morti, sgomento per le distruzioni materiali. Pretendiamo il cessate il fuoco immediato, il ritiro dell’esercito russo, corridoi umanitari sicuri per i civili. Siamo vicini agli oppressi che si battono per difendere la loro libertà. Come siamo stati vicini al popolo vietnamita, al popolo cileno, ai curdi… E non possiamo dimenticare la nostra fattiva solidarietà ai rivoluzionari spagnoli e ai combattenti che impugnarono le armi per liberarci dal nazifascismo.

La nostra vicinanza, dunque, va non solo a chi è costretto a combattere per la propria vita e libertà, ai milioni di profughi di guerra, agli sfollati, ai quali andrà garantita una accoglienza dignitosa  a prescindere dal colore della pelle, ma anche a tutti i russi che si oppongono alla guerra e subiscono la durissima repressione del proprio governo e gli effetti delle sanzioni economiche, a tutti gli europei che si oppongono alla guerra e che a loro volta subiranno i contraccolpi economici di questa situazione (innalzamento del prezzo delle materie prime, dell’energia, peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro per milioni di persone).

Siamo solidali con tutti coloro, civili o militari, che troveranno il coraggio di operare perché le armi tacciano.

Dobbiamo disertare questa guerra come tutte le altre sparse per il mondo. Nessuna guerra è necessaria per mantenere la pace. Dobbiamo lottare contro ogni forma di imperialismo, questo criminale anacronismo che avvelena il vivere civile.

 

ASSEMBLEA DEGLI ANARCHICI IMOLESI

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